L'Italia settentrionale

Ben prima della traslazione a Bari (1087) si propagò il culto del Santo anche nelle regioni settentrionali dell’Italia.  E’ difficile dire però se tale diffusione si verificò contemporaneamente all'Italia centrale e meridionale o se provenisse da queste regioni.  Si dovrebbe ammettere la concomitanza se la notizia sull'antichità di S. Nicolò dei Mendicoli di Venezia avesse qualche fondamento.  Documentata intorno al 1000, e da qualcuno fatta risalire al 650, questa chiesa, secondo M. A. Serena, rappresentava per i poveri ciò che era S. Marco per i ricchi.  C'era addirittura l'uso di eleggere il doge dei Nicolotti (il doge dei poveri) in questa chiesa alla presenza di un rappresentante della Signoria.
Più nota è però a Venezia la chiesa di S. Nicolò del Lido.  Edificata tra il 1043 e il 1053, questa chiesa ha l'onore di custodire reliquie di santi provenienti dalla basilica di S. Nicola a Mira.  Secondo le cronache veneziane infatti, dopo i Baresi, anche i Veneziani (nel 1100) approdarono ad Andriake ed entrarono nella basilica mirese, che era tornata in potere dei cristiani (quando erano andati i Baresi, Mira era sotto i Saraceni). 
Sul piano della documentazione la chiesa più antica del Veneto è quella di S. Nicola di Boion, che pare fosse dedicata al nostro santo già nel 952.  A Padova una chiesa fu edificata dal vescovo Milone nell'XI secolo.  In documenti antichi della stessa diocesi sono ricordate anche le chiese di S. Nicola de Ponte (1130), di Teggi di Sotto (1190), di Curazia di Rivale (1124).
   S. Nicola de Buchadarena a Verona è ricordata in documenti nel 1159, ed ancora oggi ha un culto abbastanza vivo. Presso Vicenza e precisamente a Olmo (Nonto) è menzionata una chiesa (1084), anteriore alla traslazione.  Aveva annesso un monastero e nel secolo XIII divenne ospedale dei lebbrosi.  Antiche sono pure quelle di Camisano (1241), Pianezze di Monostica (1261) e Villabalzana (1420).  A Treviso, ove nell'XI secolo già c'era una Fratellanza di barcaiuoli, si erge quella che forse è la più bella chiesa di S. Nicola di tutto il Veneto. 
Fu forse il conte Enrico (+799) ad introdurre il culto del Santo nel Friuli, facendo costruire la chiesa di S. Nicola in Sacile (Pordenone), diocesi di Concordia.  Tra le chiese più antiche della regione si ha memoria di quella di Pocenia (Udine), come cappella dal 1250.  Attorno ad essa, come attorno alla basilica barese, si teneva la fiera di mercanzie ed animali.  Per la prima volta menzionata in un testamento del 13 gennaio 1358 è la chiesa di S. Nicola ad Amaro (Udine) che, ricostruita nel 1892, è stata seriamente danneggiata nel terremoto del 1976.
     Per il Trentino è opportuno segnalare la chiesa di Carano, piccolo centro a pochi chilometri da Cavalese (Trento), che fu edificata nel 1150 e consacrata nel 1193.  Anche la chiesa di Centa S. Nicolò ha la sua preistoria che comincia ad essere documentata sin dal 1390.  Belle sono pure le chiese di Val d'Ega, Egna, Chizzolla di Ala, Castelfondo e la chiesetta di Bolzano.  La più bella però del Trentino Alto Adige è la cattedrale di Merano, costruita nella seconda metà del XIV secolo.  Come la cattedrale di Treviso, anche quella di Merano è in stile gotico.  Quest'ultima presenta una curiosa fronte merlata.  Il portale originale sul fianco sinistro ha particolare valore artistico.
Come il Friuli, anche il Trentino ha la tradizione di S. Nicola portatore di doni ai bambini; una tradizione che quasi certamente deriva dal passato inserimento nella cultura austriaca, ove è  molto diffusa questa immagine del Santo.
Al momento attuale degli studi nessuna chiesa di S. Nicola in Lombardia è documentata anteriormente alla traslazione, anche se le date in nostro possesso sono talmente vicine da far pensare ad una esistenza precedente all'impresa barese del 1087.  Una eccezione potrebbe essere la chiesa di Riva di Solto (BG) che sarebbe stata eretta nel 1022.  Molto antiche sono anche l'abbazia di Rodengo (Brescia), menzionata per la prima volta nel 1090 e che conserva ancora un bel chiostro quattrocentesco, e la Basilica di Lecco.  Quest'ultima, nonostante sia ricordata per la prima volta nel 1252, potrebbe essere, a giudicare dai ritrovamento architettonici, molto antica, anche se non del VII secolo, come vorrebbe lo studioso Giampiero Bognetti. 
     Antica è la documentazione anche per le altre chiese, come quella di Sesto S. Giovanni (Milano) del 1088-1099, di Cremona (1129) e ancora in Cremona quella di S. Nicola «de Gurgo» (1148), di Mantova «in Casaleto» del 1151, «de Fornicada» (del 1152).  Nel 1107 si parla di un priorato cluniacense in Figina di Villa Vergano in territorio di Oggiono (Como).  Non molto dopo sorse la grande abbazia cluniacense di Piona, dedicata a S. Maria e S. Nicolò, ben presto passata alle cure dei cistercensi.
  La fonte più preziosa dell’antico culto a Milano è certamente il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, composto intorno al 1305.  L’elenco include 25 chiese per la sola diocesi di Milano.  Nella stessa città di Milano poi c'è la chiesa di S. Nicolao  che già nel 1259 era catalogata fra le parrocchie di Porta Vercellina.  S. Carlo Borromeo vi fece una visita pastorale (1578) e il card.  Federico Borromeo (1605) fece compilare un volume manoscritto con la descrizione completa della chiesa.
 
  Tra le più antiche chiese del Piemonte va ricordata quella di Capriata d'Orba (Alessandria), ricordata già in una carta del 30 luglio 1100.  Chiese del Santo sono anche a Pozzolo Formigaro e Novi Ligure, sempre in provincia di Alessandria.  Per Novi Ligure, Serafino Cavazza ricorda che una chiesa è menzionata in una carta del 1135, in cui si afferma: «Tutto il popolo di Novi, ricchi, mediocri, poveri, militi e fanti convennero nella basilica del beato Nicola nel medesimo luogo da poco edificata ed accolsero con grande avidità l'ambasceria del popolo genovese».  La chiesa è notevole per l'ardita e gigantesca volta che ne forma l'unica navata, per i marmi, per l'armonia architettonica e alcuni dipinti.
    Una menzione particolare merita poi la chiesa di S. Nicolao in cima al Sacro Monte d'Orta (Novara), che secondo Fiorella Mattioli Carcano sarebbe la più antica di tutto il Piemonte.
  Alcuni degli affreschi più belli del Santo si trovano proprio in Piemonte.  Nella cappella di S. Eldrado (X-XI secolo) del grande complesso monastico della Novalesa (Torino) si trovano delle scene della vita di S. Nicola affrescate agli inizi del XII secolo.  Vi si trovano gli episodi dell'allattamento, delle tre fanciulle, l'elezione all'episcopato, il maleficio di Diana (olio in mare), i tre innocenti miresi. Il tutto in ottimo stato di conservazione.  Questa cappella di S. Eldrado e S. Nicola è la più nota delle cappelle novaliciensi ed è tuttora aperta al culto.
   In Valle d'Aosta il culto di S. Nicola ebbe un forte impulso grazie alla devozione di S. Bernardo di Menthon (+ 1081), il quale fece costruire due chiesette in suo onore sui monti che saranno chiamati appunto Grande e Piccolo S. Bernardo.  Abbastanza antiche sono anche le chiese di La Thuile, ai piedi del Piccolo S. Bernardo (ricordata in una carta del 1113), di Champorcher e di S. Nicolas di Civois (anteriori al XIII secolo).
     Nel 1898 Niccolò Schiappacasse pubblicò lo studio: Culto prestato dai Genovesi a S. Nicolò di Bari. Ivi ricorda che  anche i Genovesi tentarono di avere il corpo di S. Nicola, e che essendo stati preceduti dai Baresi, nel 1098 portarono con sé da Mira le ceneri di S. Giovanni Battista. Ben documentate sono le chiese di S. Nicola di Voltri (1210), Capodimonte (1141), Darcogna (1229), Vallechiara (1305), Uscio nella Val Polcevera (1289), Coreglia (1147), Paggi (1286).  Come si vede, si tratta di un culto molto antico, anche se non è accettabile l'opinione secondo cui la chiesa di Sestri Levante potrebbe risalire al IV-V secolo, essendo il culto di S. Nicola ancora agli inizi.  Maggiori possibilità ha l'opinione secondo cui la chiesa di S. Nicola di Pietra Ligure (Savona) risalga all'anno 885, consacrata dal vescovo di Albenga S. Benedetto Revelli.  E lo stesso vale per Calice Ligure (Savona) che si fa risalire ugualmente al secolo IX.  Una chiesa di S. Nicola a Mare è ricordata il 2 giugno 1182 in una bolla di papa Lucio III.  L'intitolazione di questa chiesa di Ventimiglia (Imperia) ci dà la possibilità di individuare nella caratteristica marinara della Liguria la causa principale di un culto del Santo così precoce in questa regione.