Paesi di lingua tedesca
Probabilmente fu Rabano Mauro a rilevare per primo (con un riferimento all'818) il culto di S. Nicola fra i popoli della Germania. Anche nel suo martirologio gli riserva uno spazio notevole. Nel 961 Reginold poi, veniva eletto vescovo di Eichstätt proprio per la notorietà acquisita con una «Storia de Sancto Nicolao» messa in musica. Il che porta alla conclusione che S. Nicola godeva già di vasta popolarità e che sono errate quelle teorie che fanno risalire il culto in Germania all'arrivo della principessa Teofano una ventina d'anni dopo. Intorno al 1060 era il noto Otloh di S. Emmeram a scrivere una Vita del Santo, per la quale utilizzò, oltre le normali fonti, quelle recentemente messe in luce in occidente, cioè gli episodi della vita di Nicola, archimandrita del monastero di Sion in Licia nel VI secolo. Anche la Germania accolse l'immagine di Santa Klaus, il portatore di doni ai bambini, insieme ad altre manifestazioni, come il «ragazzo vescovo» di intonazione nettamente goliardica e talvolta poco edificante. Allo stesso tempo il suo culto si sviluppava fra gli ordini religiosi, e specialmente fra i cistercensi, che lo ricordano espressamente negli statuti del 1199 e del 1437.
Una delle più antiche chiese di Berlino è quella di S. Nicola, restaurata nel 1878. La torre della chiesa di S. Nicola ad Amburgo è una delle più alte del mondo. E la recente protesta che ha portato all'unificazione della Germania ha avuto inizio con le assemblee nella chiesa di S. Nicola a Lipsia, che tra l’altro è una bella chiesa del XIII secolo, con rifacimenti in epoca tardo gotica e con bei monumenti sepolcrali del XV-XVIII secolo. Una menzione merita anche la chiesa di Potsdam, costruita da Karl Schinkel, uno dei maggiori architetti tedeschi, fra il 1830 e il 1837. Di qualche interesse artistico sono le chiese di S. Nicola a Francoforte sul Meno, Lüneburg (chiesa monumentale in mattoni del XV secolo), Passau (il convento del 1070 apparteneva ai duchi di Baviera e dà sul Neumarkt), Rostock (XIII-XV secolo), Schwerin (1708-1711, raro esempio di barocco a mattoni, a pianta centrale), Stralsunda (1276, gotico a mattoni con due imponenti torri quadrangolari a ovest, risalenti alla fine del XIV secolo). 

S. Nicola è venerato in Germania anche dai battellieri che viaggiano sui grandi fiumi. A tal proposito ho avuto frequenti contatti con uno dei cappellani più attivi, mons. Anton Weinmann, di Mannheim, che è venuto più volte a Bari. Né va dimenticato che tre dei maggiori studiosi di cose nicolaiane sono tedeschi, Eugenio Schnell, Gustav Anrich e Karl Meisen.
Come la Germania, anche l'Austria conserva vivo il folklore nicolaiano, con caratteristiche simili. La cattedrale di Vorarlberg è a lui dedicata, e la cittadina di Pram dedica annualmente un annullo speciale al Santo. A Frankenmarkt il 6 dicembre si tiene una fiera annuale. Attualmente c'è un tentativo di risvegliare le tradizioni nicolaiane. Mentre, fra le chiese più interessanti dal punto di vista artistico vanno ricordate quella di Feldkirch (del 1478, a due navate, con un altare di W. Huber del 1520), Hall (parrocchiale del XIV-XV secolo, decorata nel 1752; bella la facciata occidentale e interessanti gli affreschi), Judenburg (parrocchiale con coro del 1513-19, navate con cappelle laterali e gallerie dello Sciassia del 1673), Matrei (XIII secolo, una navata e due cori quadrati sovrapposti, con affreschi padovani), Pichl-Tragöss (con belle vetrate duecentesche), Rottenmann (convento degli Agostiniani del 1478-85, coro del 1498, altari barocchi), Stein an der Donau (parrocchiale del XV secolo, con a
ffreschi di J.M. Schmidt).
Sia nella Svizzera tedesca che in quella francese il culto di S. Nicola penetrò abbastanza presto. All'epoca della Riforma però anche qui divenne popolare la figura di Santa Claus. Il successore di Zwingli a Zurigo Heinrich Bullinger (1504-1575), differenziandosi in ciò dal rigorismo luterano e soprattutto degli Olandesi, nel 1548 volle vestirsi egli stesso da S. Nicola e portare i doni ai suoi bambini il 6 dicembre. Persino uno dei martiri della Riforma, Rudolph Wirth, noto come Hospinian (1547-1626), descrive l'allegra e sbrigliata passeggiata di S. Nicola per le strade di Zurigo e la sua irruzione attraverso le finestre.
Non è il caso di soffermarsi sulle note manifestazioni nicolaiane a Friburgo, ove la bellissima cattedrale è dedicata al nostro Santo. Basti ricordare che nelle dovute proporzioni possono essere paragonate a quelle di Amsterdam, e che si svolgono la notte fra il 5 e il 6 dicembre; sono organizzate dagli studenti (che preparano anche delle enormi mitre) e prevedono discorsi di varia natura. Alla festa è abbinata una fiera cui partecipano venditori delle città vicine, e sino a Natale Santa Claus girerà per le strade.
Una delle più antiche chiese di Berlino è quella di S. Nicola, restaurata nel 1878. La torre della chiesa di S. Nicola ad Amburgo è una delle più alte del mondo. E la recente protesta che ha portato all'unificazione della Germania ha avuto inizio con le assemblee nella chiesa di S. Nicola a Lipsia, che tra l’altro è una bella chiesa del XIII secolo, con rifacimenti in epoca tardo gotica e con bei monumenti sepolcrali del XV-XVIII secolo. Una menzione merita anche la chiesa di Potsdam, costruita da Karl Schinkel, uno dei maggiori architetti tedeschi, fra il 1830 e il 1837. Di qualche interesse artistico sono le chiese di S. Nicola a Francoforte sul Meno, Lüneburg (chiesa monumentale in mattoni del XV secolo), Passau (il convento del 1070 apparteneva ai duchi di Baviera e dà sul Neumarkt), Rostock (XIII-XV secolo), Schwerin (1708-1711, raro esempio di barocco a mattoni, a pianta centrale), Stralsunda (1276, gotico a mattoni con due imponenti torri quadrangolari a ovest, risalenti alla fine del XIV secolo). 

S. Nicola è venerato in Germania anche dai battellieri che viaggiano sui grandi fiumi. A tal proposito ho avuto frequenti contatti con uno dei cappellani più attivi, mons. Anton Weinmann, di Mannheim, che è venuto più volte a Bari. Né va dimenticato che tre dei maggiori studiosi di cose nicolaiane sono tedeschi, Eugenio Schnell, Gustav Anrich e Karl Meisen.
Come la Germania, anche l'Austria conserva vivo il folklore nicolaiano, con caratteristiche simili. La cattedrale di Vorarlberg è a lui dedicata, e la cittadina di Pram dedica annualmente un annullo speciale al Santo. A Frankenmarkt il 6 dicembre si tiene una fiera annuale. Attualmente c'è un tentativo di risvegliare le tradizioni nicolaiane. Mentre, fra le chiese più interessanti dal punto di vista artistico vanno ricordate quella di Feldkirch (del 1478, a due navate, con un altare di W. Huber del 1520), Hall (parrocchiale del XIV-XV secolo, decorata nel 1752; bella la facciata occidentale e interessanti gli affreschi), Judenburg (parrocchiale con coro del 1513-19, navate con cappelle laterali e gallerie dello Sciassia del 1673), Matrei (XIII secolo, una navata e due cori quadrati sovrapposti, con affreschi padovani), Pichl-Tragöss (con belle vetrate duecentesche), Rottenmann (convento degli Agostiniani del 1478-85, coro del 1498, altari barocchi), Stein an der Donau (parrocchiale del XV secolo, con a
ffreschi di J.M. Schmidt).
Sia nella Svizzera tedesca che in quella francese il culto di S. Nicola penetrò abbastanza presto. All'epoca della Riforma però anche qui divenne popolare la figura di Santa Claus. Il successore di Zwingli a Zurigo Heinrich Bullinger (1504-1575), differenziandosi in ciò dal rigorismo luterano e soprattutto degli Olandesi, nel 1548 volle vestirsi egli stesso da S. Nicola e portare i doni ai suoi bambini il 6 dicembre. Persino uno dei martiri della Riforma, Rudolph Wirth, noto come Hospinian (1547-1626), descrive l'allegra e sbrigliata passeggiata di S. Nicola per le strade di Zurigo e la sua irruzione attraverso le finestre.
Non è il caso di soffermarsi sulle note manifestazioni nicolaiane a Friburgo, ove la bellissima cattedrale è dedicata al nostro Santo. Basti ricordare che nelle dovute proporzioni possono essere paragonate a quelle di Amsterdam, e che si svolgono la notte fra il 5 e il 6 dicembre; sono organizzate dagli studenti (che preparano anche delle enormi mitre) e prevedono discorsi di varia natura. Alla festa è abbinata una fiera cui partecipano venditori delle città vicine, e sino a Natale Santa Claus girerà per le strade.