Belgio e olanda

    Notevolmente antico è il culto di S. Nicola in Belgio.  Già nel 1140 l'oratorio norbertino di Postel era dedicato a lui, oltre che alla Trinità e alla Vergine.  A Saint-Trond il suo nome figura nelle litanie del XII secolo.
       Un aspetto particolare è quello dei pellegrinaggi penitenziali del Tre e Quattrocento, di cui si è recentemente occupata l'amica Yolande Lammerant.  Negli archivi del Belgio si conservano ancora testimonianze di questi condannati che dovevano espiare la loro colpa incamminandosi per un lungo viaggio sino a Bari, ove dopo aver reso omaggio al Santo avrebbero ricevuto un documento dell'avvenuto arrivo, grazie al quale sarebbero stati assolti dal reato.  Fra le chiese più interessanti artisticamente vale la pena ricordare quella di Tournai (1213, romanico e gotico, con notevoli capitelli) e Veurne (XV secolo, in mattoni, con portale del XIV secolo, ed all'interno un bel trittico di P. Goecke van Aelst del 1534). Quella di Gand, oltre che dal punto di vista artistico, va menzionata per le attività ecclesiali e la partecipazione dei fedeli.
A parte le chiese a lui dedicate, in Belgio vi sono molte altre chiese dedicate ad altri santi, ma ospitanti cappelle in onore di S. Nicola. Abbondantissima è anche l'iconografia, come si evince dall'ormai classico volume al riguardo di Renaat van der Linden.
 
   Nel campo del folklore nicolaiano pochi paesi possono però competere con l'Olanda, ed il fatto è tanto più interessante se si pensa che si tratta di un paese a maggioranza protestante.  Molti furono i tentativi delle autorità protestanti di sopprimere la festa di S. Nicola. Riuscirono ad eliminarla dal punto di vista religioso, ma non delle usanze popolari.  A distanza di un secolo dagli inizi del protestantesimo in Olanda, ad Amsterdam fu emessa un'ordinanza (la n. 81) contro coloro che in qualsiasi modo avessero continuato a ricordare S. Nicola: Poiché i magistrati di Amsterdam sono venuti a conoscenza che negli anni scorsi, nonostante la pubblicazione di regolamenti locali, per la vigilia di S. Nicola varie persone hanno sostato sulla diga e in altri luoghi della città con dolci, cibi ed altre mercanzie, sì da attirare una gran folla da ogni parte della città, gli stessi magistrati per prevenire tali disordini ed eliminare dalle menti dei giovani le superstizioni e le favole papiste hanno ordinato, stabilito e dichiarato che per la vigilia di S. Nicola nessuno, chiunque egli sia, può andare sulla diga o in altri luoghi o strade di questa città, con qualsivoglia tipo di dolci, cibi o altra mercanzia.
 
     Per quanto riguarda la festa della Vigilia di S. Nicola (Sinterklaas Avond, 5 dicembre, ma che dura fino a Natale), la stessa D.Gladys Spicer[2] narra che il Santo giunge (secondo la credenza popolare, dalla Spagna) vestito di rosso con una lunga mitra e guanti.  A fianco a lui c'è Zwarte Piet (Pietro il Nero), il suo servitore moro, che trasporta la grossa bisaccia piena di regali.  La leggenda dice che il Santo cavalca un bianco cavallo viaggiando sopra i tetti.  Di solito arriva in battello, qualche volta in elicottero.  La sera della vigilia, anche per ingraziarsi la benevolenza del Santo, i bambini, oltre la calza mettono nel camino delle carote, dell'acqua o dello zucchero per il cavallo di S.Nicola. A gettare i doni è una mano avvolta in un guanto.  I bambini si lanciano sui regali, mentre cantano: S. Nicola, santo buono, indossa il più bel vestito, e cavalca sino ad Amsterdam, fino ad Amsterdam dalla Spagna.  Poi fa il suo ingresso lo stesso S. Nicola che interroga i bambini sul loro comportamento nel corso dell’anno precedente. Anche Pietro il Nero li interroga, minacciandoli in caso di cattiva condotta di chiuderli nel sacco nero e di portarseli per un anno in Spagna.  Nelle grandi città, come Amsterdam, Rotterdam e L'Aia, la celebrazione è grandiosa e coinvolge la cittadinanza.  Ad Amsterdam, ad esempio, il Santo arriva sul battello «Spanje» e sbarca al molo Principe Hendrik Kade.  Un altro battello, chiamato «Madrid», porta il suo seguito.  Lo sbarco avviene in un assordante suono di campanelli e di fuochi d'artificio dinanzi ad una marea di spettatori.  Quindi S.Nicola monta il suo cavallo bianco e guida il corteo cui partecipano il sindaco e le più alte autorità della città.  La funzione di distributori di doni è brillantemente assolta da numerosi Pietro il Nero a piedi o su motorini.  Dinanzi al municipio il Santo terrà un discorso in cui, fra scherzi e battute, scivolano molte verità di attualità sociale e politica.  Ma i bambini pensano solo ai regali.
     Quanto la figura di S. Nicola sia penetrata nella società olandese è testimoniato dallo studio psicanalitico di Adriaan De Groot[3]. Secondo questo studioso il fenomeno S. Nicola ha avuto una presa notevole sulla psicologia popolare in quanto molto forti sono nella sua figura i fattori «famiglia» e «sessualità».  E spiega la longevità della «festa» dal fatto che «uno dei suoi caratteri più distintivi è che il suo atteggiamento verso i primari bisogni vitali dell'uomo è positivo, affermativo». 
    Fra le chiese di maggior interesse artistico vanno ricordate quella di Amsterdam, nei pressi della stazione, Kampen (detta anche Bovenkerk, chiesa di sopra, gotico del XIV secolo, con un coro di Rutger, figlio di Michael, il costruttore del duomo di Colonia), Utrecht (gotica con nucleo romanico, a navate di uguale altezza), Monnikendam (chiesa riformata, tardo gotico a tre ampie navate, torre riccamente decorata del 1520).