I Rettori
di Ciro Capotosto O.P.
L’affidamento della Basilica di San Nicola da parte della Santa Sede ai padri domenicani rimane un avvenimento quanto mai nuovo e rilevante nella storia della Basilica. L'avvicendarsi delle cariche direttive in una istituzione, quale è il complesso nicolaiano, ha lasciato il segno di un flusso di vitalità all'insegna del rinnovamento. Dicendo "cariche direttive", si fa riferimento ai diversi Priori della comunità domenicana che hanno avuto ed han-no il ruolo anche di Rettore della Basilica.
Fino al giorno d'oggi, 7 frati domenicani si sono avvicendati nell'ufficio di Priori e Rettori.
Primo Rettore fu P. Girolamo De Vito. Nato a Toritto (BA) il 15/10/1915, entrò nel collegio di Madonna dell'Arco (NA) nel 1928, prese l'abito domenicano quattro anni dopo nella Basilica di San Domenico Maggiore in Napoli. Dopo il normale corso di filosofia e teologia, fu ordinato sacerdote il 23 luglio 1938. L'anno dopo, recatosi in Belgio presso lo Studio generale di "Le Saulchoir" (Tornai), vi conseguì il baccellierato in teologia e negli anni 40-41 fu a Roma, all'Università Pontificia "Angelicum", dove si laureò in teologia. Dal 1945 fino al 1951 fu professore di teologia morale speculativa presso la stessa Università.
Nominato Rettore nel 1951, ricevette l'investitura canonica del suo ufficio il 13 gennaio 1952, dalle mani dell'Arcivescovo di Bari Mons. Marcello Minimi. In linea di continuità col glorioso Capitolo Palatino, si dedicò all'incremento del culto di san Nicola e al restauro dell'intero complesso nicolaiano anche dal punto di vista artistico.
Grazie all'infaticabile dinamismo del p. Girolamo e all’entusiasmo della prima comunità domenicana, sostenuta benevolmente dall'affetto della popolazione barese, la Basilica acquistò un volto quanto mai nuovo.
Nel 1953 iniziavano i lavori di restauro del-la cripta: rimozione della pesante balaustra e dell'altare d'argento, sostituzione delle 6 colonne intorno all'altare del santo, riapertura delle 2 antiche cappelle laterali, rimozione del pavimento, saggi di scavo in vista del risanamento del pavimento e conseguente ricognizione delle reliquie del santo, avvenuta il 6 maggio 1953.
Alla vigile cura pastorale del neo-Rettore, si accompagnò la tipica presenza domenicana, che si esprimeva nell'apostolato culturale. Al p. De Vito, già da allora affiancato dal p. Leonardi, va il merito di aver reso San Nicola un punto di riferimento nell' ambito del mondo della cultura. Vale la pena di menzionare l'istituzione nel 1955 del "Circolo Esegetico Teologico", la cui prolusione fu tenuta dall'Abate Ricciotti su "La figura storica di Erode il Grande".
Gli studiosi in sempre maggior numero si rivolgevano ai frati di San Nicola per accedere alla biblioteca della Basilica, ma soprattutto all'archivio, che aveva conservato gelosamente le proprie ricchezze.
La pubblicazione del "Bollettino di San Nicola", sospesa nel 1949 a causa dell'estinzione del vecchio Capitolo Palatino, venne ripresa nel 1952.
Altre ancora furono le iniziative del p. De Vito svolte sempre all'insegna dello slancio apostolico e di una vera devozione verso il santo di Myra.
Morì il 18 luglio 1959.
Il 23 maggio 1958, con decreto della Sacra Congregazione Concistoriale, P. Leonardo Leonardi veniva nominato nuovo Priore della Basilica. Nato a Preòr (TR) il 18/7/1920, compì i primi studi nella città di Trento; li continuò in Palestina e in Egitto, completandoli a Roma con la specializzazione in scienze bibliche e il dottorato in teologia presso la Pontificia Università "San Tommaso d'Aquino". Ordinato sacerdote 1'8 dicembre 1952, nel 1955 veniva eletto vice-priore della comunità nicolaiana.
Il rettorato del p. Leonardi fu caratterizzato da una qualificazione importante: la prospettiva ecumenica. Fu questo un aspetto che attirò subito la sua attenzione e, rispondendo anche ad un desiderio delle autorità dell' Ordine, incominciò a porre le basi per quell' attività ecumenica che fa di San Nicola un ponte tra l'Oriente e l'Occidente. Si infittirono i rapporti con i fratelli separati; aumentarono gli incontri, si moltiplicarono le settimane di preghiera per l'unità dei cristiani.
L'apertura ecumenica del Concilio Vaticano II, faceva sì che a Bari si guardasse con rinnovato interesse da parte degli ortodossi, come ad un luogo di riconciliazione. L'inaugurazione della cappella orientale nella cripta della Basilica nel 1966 costituiva l'ennesima prova che a Bari l'ecumenismo era una cosa in cui si credeva davvero.
La Bolla Basilica Nicolaitanae dell' 11 febbraio 1968 dichiarava la Basilica nicolaiana "Pontificia" e nella medesima circostanza l'Arcivescovo di Bari veniva nominato Delegato Pontificio. Fu proprio in occasione della esecuzione della Bolla di cui sopra, che l'Arcivescovo di Bari, Mons. Enrico Nicodemo, e il Maestro Generale dei Domenicani, fr. Aniceto Fernandez, rivelarono il comune proposito di voler creare a Bari una Facoltà Teologica, che, facendo leva sulla vocazione ecumenica di San Nicola, si irradiasse nel mondo, richiamando tutti alla responsabilità di riscoprire la comune appartenenza all'unico ovile di Cristo. Tale progetto si concretizzò nel 1969, quando la Conferenza Episcopale Pugliese affidava all'Ordine dei Predicatori la direzione accademica di questa istituzione scientifica, collegata con l'Università San Tommaso d'Aquino in Roma. P. Leonardi non si sottrasse a questa impresa e ne divenne pro-Preside.
Inoltre, sotto la pressione del p. Leonardi, sorse a Bari un Centro Ecumenico; a tal scopo, il Capitolo Provinciale del 1969 assegnò alla comunità di San Nicola alcuni Religiosi col compito di dare l'avvio concreto ad un progetto ecumenico.
Allo stesso tempo, si avviava a concretizzazione l'antica idea di una presenza domenicana in Grecia, idea che si realizzò nel 1969-70, allorché tre religiosi (p. Manna prima, p. Saliani e p. Vitone poi) furono inviati ad Atene con la prospettiva di creare una base stabile per i rapporti con il mondo ortodosso.
Unitamente a questa "vena" ecumenica, il rettorato del p. Leonardi si distinse anche per l'impulso che dette all'attività domenicana in città: le sue conferenze e i suoi dibattiti pubblici, anche con i non-credenti, resteranno sempre impressi nella mente di tutti.
Il volume degli impegni, abbondantemente cresciuti, non consentiva più al p. Leonardi di sostenere il peso di ambedue le cariche di Rettore e Preside; pertanto, spontaneamente ras-segnava le dimissioni da Rettore della Basilica per ritenere quella di Preside dell'Istituto, che si era andato sempre più affermando. Risultato di detto impegno ecumenico fu la fondazione, nel 1973, di una rivista di teologia ecumenico-patristica greco-bizantina dal titolo "Nicolaus ".
P. Leonardi, alla fine del suo mandato, continuò nella sua attività accademica, unitamente a quella di conferenziere, e nell'apostolato in Basilica. Morì il 18 luglio 1999.
Il 15 aprile 1973 veniva insediato il nuovo Rettore, P. Tarcisio Alessio, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 12/1/1929. Entrato giovanissimo nell'Ordine dei Predicatori, emise la sua prima professione il 22/10/1946, quindi, dopo aver espletato il normale curriculum filosofico-teologico, venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1954.
Il nuovo Priore e Rettore aveva trascorso la maggior parte della sua vita religiosa nei dintorni di Napoli. Sempre vicino all'ambiente giovanile, aveva ricoperto il delicato ufficio di Direttore della Scuola Apostolica in Madonna dell'Arco (NA) e quello di Maestro dei chierici domenicani. In ideale continuità con questo apostolato, durante i 7 anni trascorsi a Salerno come Superiore della comunità di San Giorgio, riversò sui giovani del Liceo "T. Tasso" l'entusiasmo che aveva sempre animato la sua vita religiosa e sacerdotale.
Il programma di governo del p. Alessio può essere compendiato nella dichiarazione che pronunciò al momento dell'investitura canonica a Rettore della Basilica: «Ci poniamo al servizio della Chiesa locale, secondo le finalità proprie e specifiche del nostro Ordine, che l'hanno caratterizzato sempre nella vita della Chiesa, con la prospettiva più ampia di rende-re un servizio alla Chiesa universale. San Nicola non è soltanto un santuario, ma come per il passato, è e vuole essere un centro culturale, centro di promozione dei rapporti ecumenici con l'Oriente cristiano; centro e fonte di studio di storia patria col suo patrimonio archivistico...».
Alla fine del suo mandato il p. Alessio, lasciò la comunità nicolaiana per assumere l'incarico di Superiore della comunità domenicana di Avellino.
Quarto Rettore domenicano fu P. Damiano Bova. Nato a Bivongi (RC) il 27/9/1931, entrò nell'Ordine nel 1959. Compiuti gli studi filosofico-teologici a Napoli, venne ordinato presbitero il 18 luglio 1965. Dal 1965 al 1967 completò i suoi studi teologici presso la Pontificia Università "San Tommaso d'Aquino" in Roma, conseguendo il titolo di licenza (specializzazione) in teologia morale. Nel 1969 venne assegnato alla comunità di san Nicola con l'incarico di Segretario dell'Istituto di Teologia Ecumenica.
Il 28 ottobre 1979 p. Bova venne insediato come Rettore della Basilica. Dal discorso pronunciato durante la presa di possesso, tre le linee programmatiche del suo rettorato: «Anzitutto ci sta a cuore l'incremento della diffusione del culto di San Nicola a livello locale e internazionale, stabilendo rapporti con i ragazzi e i giovani della città, coinvolgendo chiese e parrocchie dedicate a san Nicola in tutto il mondo, sollecitando i devoti del Santo a fare di questo santuario meta di pellegrinaggio. Per questo motivo, particolare attenzione dovremo porre alla diffusione del nostro Bollettino di San Nicola, che dovrà essere il principale organo di collegamento. Altro impegno molto importante sarà quello dell'attività ecumenica, con una attenzione particolare allo sviluppo dell'Istituto di Teologia Ecumenica. Tra l'Istituto e la Basilica dovrà permanere uno strettissimo rapporto di promozione e di sostegno. [...] Ma compito principale mio e della comunità, a cominciare da oggi, è la preparazione del IX centenario della traslazione. Il 1987 è una meta che richiede molto tempo e impegno per l'aspetto religioso e per i suoi risvolti civili e sociali, culturali e morali».
Fu soprattutto questo ultimo evento ad impegnare le energie del p. Bova; la sua non comune tenacia e il suo dinamismo fecero sì che il IX centenario della traslazione delle reliquie di san Nicola da Myra a Bari fosse celebrato con grande solennità e sfarzo. Una folta serie di iniziative religiose, culturali, artistiche e folcloristiche si susseguirono durante l'anno nicolaiano, indetto ufficialmente il maggio 1986 e protrattosi fino al 6 dicembre 1987.
Tra gli avvenimenti di maggior rilievo del rettorato del p. Bova meritano di essere segnalati: la fondazione del "Centro Studi Nicolaiani" nel 1980, che concretizzava un sogno di p. Bezzeccheri e dello stesso p. Bova, che tanto avevano lavorato in ricerche sul culto di san Nicola nel mondo; la visita alla Basilica di Sua Santità Giovanni Paolo II il 26 febbraio 1984 e quella dei Principi d'Inghilterra, Carlo e Diana, il 2 maggio 1985. Al termine del suo mandato, p. Bova rimase in convento con l'incarico di amministratore.
Il 27 novembre 1988 venne insediato come quinto Rettore P. Salvatore Manna, già Preside dell'Istituto di Teologia Ecumenica.
Nato a Pomigliano d'Arco (NA) il 13/3/1937, entrò giovanissimo nell'Ordine dei Predicatori. Compiuti gli studi filosofico-teologici nello Studium generale domenicano di Napoli, venne ordinato sacerdote il 7 luglio 1963.
Fin da giovane sposò la causa dell'ecumenismo: ne sono prova il dottorato in scienze ecclesiastiche orientali, che conseguì al Pontificio Istituto Orientale di Roma, e l'anno che trascorse in Grecia allo scopo di conoscere dal vivo il mondo orientale. E naturale aspettarsi, quindi, che questa sua passione riemergesse durante il suo mandato di Rettore, caratterizzato soprattutto dal dialogo tra i cristiani appartenenti a differenti confessioni.
Numerosi, infatti, sono stati i Colloqui cattolico-ortodossi da lui organizzati, in qualità di Preside dell'Istituto di Teologia Ecumenica, convinto che «le difficoltà di dialogo tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa avrebbero trovato una soluzione nell'incontro franco e cordiale con tutti i rappresentanti del mondo orientale».
Due gli eventi che segnarono il suo periodo di reggenza: la celebrazione del IX centenario della consacrazione della cripta e della reposizione delle reliquie di san Nicola (1089-1989) e il quarantesimo anniversario dell'affidamento della Basilica ai Domenicani (1951-1991).
Agli inizi di luglio 1993, p. Salvatore venne eletto Priore Provinciale della Provincia "San Tommaso d'Aquino in Italia" e dovette, così, interrompere il suo mandato di Rettore.
Ai primi di agosto del 1993, la comunità di San Nicola eleggeva come Priore P. Giovanni Distante, che ufficialmente venne insediato come Rettore il 16 gennaio 1994.
Nato a Francavilla Fontana (BR) il 28/6/1949, dopo aver completato il curriculum istituzionale presso l'Università di Friburgo (Svizzera) con la licenza in teologia, venne ordinato sacerdote nel 1974. Dopo una breve esperienza pastorale presso la comunità di Sant'Antonio a Posillipo (NA) prima, e poi presso la comunità del Rosario in Bari, riprese gli studi per seguire dei corsi presso l'Institut Catholique di Parigi, studi che già segnavano la sua scelta apostolica in prospettiva ecumenica.
Trasferito al convento San Nicola nel 1981, si inserì immediatamente in quella impresa ecumenica che la Basilica di San Nicola pro-muoveva ed esprimeva: tra le altre, per undici lunghi anni fu anche Segretario dell'Istituto di Teologia Ecumenica e Direttore del Centro Ecumenico, fondando la rivista "O Odigos".
Il rettorato di p. Distante, come si può de-durre dal discorso pronunciato in occasione della presa di possesso dell'ufficio di Rettore, mirò essenzialmente a due obiettivi: la realizzazione della "Cittadella Nicolaiana", progetto ereditato sia dal p. Bova, che ne ebbe l'idea nel 1986, che dal p. Manna, e la celebrazione del IX centenario del Concilio di Bari (1098-1998).
Queste due scadenze contribuirono, ciascuna a suo modo, ad intensificare i rapporti tra la Basilica, la città e il mondo orientale. L'idea di fondo che animò il p. Distante nella realizzazione di queste due imprese era costituita da una sua precisa convinzione, secondo la quale la Basilica ha un ruolo di primo piano nell'area mediterranea.
Questi gli altri eventi che meritano di essere segnalati nel corso del rettorato di P. Distante: la celebrazione dell’VIII centenario della dedicazione della Basilica superiore nel 1997, e nel contesto dei pellegrinaggi che ogni anno a maggio giungono a Bari, la Peregrinatio della statua di san Nicola in Abruzzo e Molise, avvenuta dal 21 al 31 gennaio 1999.
Alla fine del suo mandato, p. Distante raggiungeva la città di Lecce per dare compimento all'istituzione di una base domenicana in quella città.
Il 6 dicembre 1999 s'insediava come Rettore, fr. Giovanni Matera. Nato a Gravina in Puglia (BA) il 23/4/1968, dopo aver compiuto gli studi filosofico-teologici a Roma e a Friburgo (Svizzera), venne ordinato sacerdote il 17 settembre 1994. Nominato Segretario di Provincia nel 1997, ha insegnato filosofia nello Studium dei Domenicani di Madonna dell'Arco (NA) e presso l'Istituto di Teologia Ecumenica in Bari.
Volendo definire le sue linee programmatiche, possiamo ravvisarle in un progetto di continuità ideale di servizio e dedizione di una comunità domenicana secondo le specifiche finalità del nostro Ordine, come la predicazione, un impegno sempre maggiore per l'Istituto di Teologia Ecumenica, l'incremento del culto nicolaiano nel mondo, unitamente alla collaborazione con le varie istituzioni della città.
In questo contesto vanno visti i suoi due viaggi in Russia, effettuati nell'anno 2001, per un incontro col Patriarca di Mosca Alessio II: il primo, accompagnato dal p. Gerardo Cioffari; il secondo, effettuato con una piccola delegazione, guidata dal Sindaco di Bari, dott. Simeone di Cagno Abbrescia.
L'evento principale che ha caratterizzato maggiormente il suo governo è stato la celebrazione del grande giubileo del 2000, evento che ha visto anche il coinvolgimento di tutta la comunità nicolaiana nell'assicurare un servizio quanto mai impegnato di ministero in Basilica.
Dal 2005 al 2011 l’l’ufficio di Rettore, è stato ricoperto nuovamente da P. Damiano Bova.
Dal 2011 al 2014 l’l’ufficio di Rettore, è stato ricoperto da P. Lorenzo Lorusso.
Dal 2014 l’l’ufficio di Rettore è ricoperto da P. Ciro Capotosto.
Dal 2017 l’l’ufficio di Rettore è ricoperto da P. Giovanni Distante.
L’affidamento della Basilica di San Nicola da parte della Santa Sede ai padri domenicani rimane un avvenimento quanto mai nuovo e rilevante nella storia della Basilica. L'avvicendarsi delle cariche direttive in una istituzione, quale è il complesso nicolaiano, ha lasciato il segno di un flusso di vitalità all'insegna del rinnovamento. Dicendo "cariche direttive", si fa riferimento ai diversi Priori della comunità domenicana che hanno avuto ed han-no il ruolo anche di Rettore della Basilica.
Fino al giorno d'oggi, 7 frati domenicani si sono avvicendati nell'ufficio di Priori e Rettori.
Primo Rettore fu P. Girolamo De Vito. Nato a Toritto (BA) il 15/10/1915, entrò nel collegio di Madonna dell'Arco (NA) nel 1928, prese l'abito domenicano quattro anni dopo nella Basilica di San Domenico Maggiore in Napoli. Dopo il normale corso di filosofia e teologia, fu ordinato sacerdote il 23 luglio 1938. L'anno dopo, recatosi in Belgio presso lo Studio generale di "Le Saulchoir" (Tornai), vi conseguì il baccellierato in teologia e negli anni 40-41 fu a Roma, all'Università Pontificia "Angelicum", dove si laureò in teologia. Dal 1945 fino al 1951 fu professore di teologia morale speculativa presso la stessa Università.
Nominato Rettore nel 1951, ricevette l'investitura canonica del suo ufficio il 13 gennaio 1952, dalle mani dell'Arcivescovo di Bari Mons. Marcello Minimi. In linea di continuità col glorioso Capitolo Palatino, si dedicò all'incremento del culto di san Nicola e al restauro dell'intero complesso nicolaiano anche dal punto di vista artistico.
Grazie all'infaticabile dinamismo del p. Girolamo e all’entusiasmo della prima comunità domenicana, sostenuta benevolmente dall'affetto della popolazione barese, la Basilica acquistò un volto quanto mai nuovo.
Nel 1953 iniziavano i lavori di restauro del-la cripta: rimozione della pesante balaustra e dell'altare d'argento, sostituzione delle 6 colonne intorno all'altare del santo, riapertura delle 2 antiche cappelle laterali, rimozione del pavimento, saggi di scavo in vista del risanamento del pavimento e conseguente ricognizione delle reliquie del santo, avvenuta il 6 maggio 1953.
Alla vigile cura pastorale del neo-Rettore, si accompagnò la tipica presenza domenicana, che si esprimeva nell'apostolato culturale. Al p. De Vito, già da allora affiancato dal p. Leonardi, va il merito di aver reso San Nicola un punto di riferimento nell' ambito del mondo della cultura. Vale la pena di menzionare l'istituzione nel 1955 del "Circolo Esegetico Teologico", la cui prolusione fu tenuta dall'Abate Ricciotti su "La figura storica di Erode il Grande".
Gli studiosi in sempre maggior numero si rivolgevano ai frati di San Nicola per accedere alla biblioteca della Basilica, ma soprattutto all'archivio, che aveva conservato gelosamente le proprie ricchezze.
La pubblicazione del "Bollettino di San Nicola", sospesa nel 1949 a causa dell'estinzione del vecchio Capitolo Palatino, venne ripresa nel 1952.
Altre ancora furono le iniziative del p. De Vito svolte sempre all'insegna dello slancio apostolico e di una vera devozione verso il santo di Myra.
Morì il 18 luglio 1959.
Il 23 maggio 1958, con decreto della Sacra Congregazione Concistoriale, P. Leonardo Leonardi veniva nominato nuovo Priore della Basilica. Nato a Preòr (TR) il 18/7/1920, compì i primi studi nella città di Trento; li continuò in Palestina e in Egitto, completandoli a Roma con la specializzazione in scienze bibliche e il dottorato in teologia presso la Pontificia Università "San Tommaso d'Aquino". Ordinato sacerdote 1'8 dicembre 1952, nel 1955 veniva eletto vice-priore della comunità nicolaiana.
Il rettorato del p. Leonardi fu caratterizzato da una qualificazione importante: la prospettiva ecumenica. Fu questo un aspetto che attirò subito la sua attenzione e, rispondendo anche ad un desiderio delle autorità dell' Ordine, incominciò a porre le basi per quell' attività ecumenica che fa di San Nicola un ponte tra l'Oriente e l'Occidente. Si infittirono i rapporti con i fratelli separati; aumentarono gli incontri, si moltiplicarono le settimane di preghiera per l'unità dei cristiani.
L'apertura ecumenica del Concilio Vaticano II, faceva sì che a Bari si guardasse con rinnovato interesse da parte degli ortodossi, come ad un luogo di riconciliazione. L'inaugurazione della cappella orientale nella cripta della Basilica nel 1966 costituiva l'ennesima prova che a Bari l'ecumenismo era una cosa in cui si credeva davvero.
La Bolla Basilica Nicolaitanae dell' 11 febbraio 1968 dichiarava la Basilica nicolaiana "Pontificia" e nella medesima circostanza l'Arcivescovo di Bari veniva nominato Delegato Pontificio. Fu proprio in occasione della esecuzione della Bolla di cui sopra, che l'Arcivescovo di Bari, Mons. Enrico Nicodemo, e il Maestro Generale dei Domenicani, fr. Aniceto Fernandez, rivelarono il comune proposito di voler creare a Bari una Facoltà Teologica, che, facendo leva sulla vocazione ecumenica di San Nicola, si irradiasse nel mondo, richiamando tutti alla responsabilità di riscoprire la comune appartenenza all'unico ovile di Cristo. Tale progetto si concretizzò nel 1969, quando la Conferenza Episcopale Pugliese affidava all'Ordine dei Predicatori la direzione accademica di questa istituzione scientifica, collegata con l'Università San Tommaso d'Aquino in Roma. P. Leonardi non si sottrasse a questa impresa e ne divenne pro-Preside.
Inoltre, sotto la pressione del p. Leonardi, sorse a Bari un Centro Ecumenico; a tal scopo, il Capitolo Provinciale del 1969 assegnò alla comunità di San Nicola alcuni Religiosi col compito di dare l'avvio concreto ad un progetto ecumenico.
Allo stesso tempo, si avviava a concretizzazione l'antica idea di una presenza domenicana in Grecia, idea che si realizzò nel 1969-70, allorché tre religiosi (p. Manna prima, p. Saliani e p. Vitone poi) furono inviati ad Atene con la prospettiva di creare una base stabile per i rapporti con il mondo ortodosso.
Unitamente a questa "vena" ecumenica, il rettorato del p. Leonardi si distinse anche per l'impulso che dette all'attività domenicana in città: le sue conferenze e i suoi dibattiti pubblici, anche con i non-credenti, resteranno sempre impressi nella mente di tutti.
Il volume degli impegni, abbondantemente cresciuti, non consentiva più al p. Leonardi di sostenere il peso di ambedue le cariche di Rettore e Preside; pertanto, spontaneamente ras-segnava le dimissioni da Rettore della Basilica per ritenere quella di Preside dell'Istituto, che si era andato sempre più affermando. Risultato di detto impegno ecumenico fu la fondazione, nel 1973, di una rivista di teologia ecumenico-patristica greco-bizantina dal titolo "Nicolaus ".
P. Leonardi, alla fine del suo mandato, continuò nella sua attività accademica, unitamente a quella di conferenziere, e nell'apostolato in Basilica. Morì il 18 luglio 1999.
Il 15 aprile 1973 veniva insediato il nuovo Rettore, P. Tarcisio Alessio, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 12/1/1929. Entrato giovanissimo nell'Ordine dei Predicatori, emise la sua prima professione il 22/10/1946, quindi, dopo aver espletato il normale curriculum filosofico-teologico, venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1954.
Il nuovo Priore e Rettore aveva trascorso la maggior parte della sua vita religiosa nei dintorni di Napoli. Sempre vicino all'ambiente giovanile, aveva ricoperto il delicato ufficio di Direttore della Scuola Apostolica in Madonna dell'Arco (NA) e quello di Maestro dei chierici domenicani. In ideale continuità con questo apostolato, durante i 7 anni trascorsi a Salerno come Superiore della comunità di San Giorgio, riversò sui giovani del Liceo "T. Tasso" l'entusiasmo che aveva sempre animato la sua vita religiosa e sacerdotale.
Il programma di governo del p. Alessio può essere compendiato nella dichiarazione che pronunciò al momento dell'investitura canonica a Rettore della Basilica: «Ci poniamo al servizio della Chiesa locale, secondo le finalità proprie e specifiche del nostro Ordine, che l'hanno caratterizzato sempre nella vita della Chiesa, con la prospettiva più ampia di rende-re un servizio alla Chiesa universale. San Nicola non è soltanto un santuario, ma come per il passato, è e vuole essere un centro culturale, centro di promozione dei rapporti ecumenici con l'Oriente cristiano; centro e fonte di studio di storia patria col suo patrimonio archivistico...».
Alla fine del suo mandato il p. Alessio, lasciò la comunità nicolaiana per assumere l'incarico di Superiore della comunità domenicana di Avellino.
Quarto Rettore domenicano fu P. Damiano Bova. Nato a Bivongi (RC) il 27/9/1931, entrò nell'Ordine nel 1959. Compiuti gli studi filosofico-teologici a Napoli, venne ordinato presbitero il 18 luglio 1965. Dal 1965 al 1967 completò i suoi studi teologici presso la Pontificia Università "San Tommaso d'Aquino" in Roma, conseguendo il titolo di licenza (specializzazione) in teologia morale. Nel 1969 venne assegnato alla comunità di san Nicola con l'incarico di Segretario dell'Istituto di Teologia Ecumenica.
Il 28 ottobre 1979 p. Bova venne insediato come Rettore della Basilica. Dal discorso pronunciato durante la presa di possesso, tre le linee programmatiche del suo rettorato: «Anzitutto ci sta a cuore l'incremento della diffusione del culto di San Nicola a livello locale e internazionale, stabilendo rapporti con i ragazzi e i giovani della città, coinvolgendo chiese e parrocchie dedicate a san Nicola in tutto il mondo, sollecitando i devoti del Santo a fare di questo santuario meta di pellegrinaggio. Per questo motivo, particolare attenzione dovremo porre alla diffusione del nostro Bollettino di San Nicola, che dovrà essere il principale organo di collegamento. Altro impegno molto importante sarà quello dell'attività ecumenica, con una attenzione particolare allo sviluppo dell'Istituto di Teologia Ecumenica. Tra l'Istituto e la Basilica dovrà permanere uno strettissimo rapporto di promozione e di sostegno. [...] Ma compito principale mio e della comunità, a cominciare da oggi, è la preparazione del IX centenario della traslazione. Il 1987 è una meta che richiede molto tempo e impegno per l'aspetto religioso e per i suoi risvolti civili e sociali, culturali e morali».
Fu soprattutto questo ultimo evento ad impegnare le energie del p. Bova; la sua non comune tenacia e il suo dinamismo fecero sì che il IX centenario della traslazione delle reliquie di san Nicola da Myra a Bari fosse celebrato con grande solennità e sfarzo. Una folta serie di iniziative religiose, culturali, artistiche e folcloristiche si susseguirono durante l'anno nicolaiano, indetto ufficialmente il maggio 1986 e protrattosi fino al 6 dicembre 1987.
Tra gli avvenimenti di maggior rilievo del rettorato del p. Bova meritano di essere segnalati: la fondazione del "Centro Studi Nicolaiani" nel 1980, che concretizzava un sogno di p. Bezzeccheri e dello stesso p. Bova, che tanto avevano lavorato in ricerche sul culto di san Nicola nel mondo; la visita alla Basilica di Sua Santità Giovanni Paolo II il 26 febbraio 1984 e quella dei Principi d'Inghilterra, Carlo e Diana, il 2 maggio 1985. Al termine del suo mandato, p. Bova rimase in convento con l'incarico di amministratore.
Il 27 novembre 1988 venne insediato come quinto Rettore P. Salvatore Manna, già Preside dell'Istituto di Teologia Ecumenica.
Nato a Pomigliano d'Arco (NA) il 13/3/1937, entrò giovanissimo nell'Ordine dei Predicatori. Compiuti gli studi filosofico-teologici nello Studium generale domenicano di Napoli, venne ordinato sacerdote il 7 luglio 1963.
Fin da giovane sposò la causa dell'ecumenismo: ne sono prova il dottorato in scienze ecclesiastiche orientali, che conseguì al Pontificio Istituto Orientale di Roma, e l'anno che trascorse in Grecia allo scopo di conoscere dal vivo il mondo orientale. E naturale aspettarsi, quindi, che questa sua passione riemergesse durante il suo mandato di Rettore, caratterizzato soprattutto dal dialogo tra i cristiani appartenenti a differenti confessioni.
Numerosi, infatti, sono stati i Colloqui cattolico-ortodossi da lui organizzati, in qualità di Preside dell'Istituto di Teologia Ecumenica, convinto che «le difficoltà di dialogo tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa avrebbero trovato una soluzione nell'incontro franco e cordiale con tutti i rappresentanti del mondo orientale».
Due gli eventi che segnarono il suo periodo di reggenza: la celebrazione del IX centenario della consacrazione della cripta e della reposizione delle reliquie di san Nicola (1089-1989) e il quarantesimo anniversario dell'affidamento della Basilica ai Domenicani (1951-1991).
Agli inizi di luglio 1993, p. Salvatore venne eletto Priore Provinciale della Provincia "San Tommaso d'Aquino in Italia" e dovette, così, interrompere il suo mandato di Rettore.
Ai primi di agosto del 1993, la comunità di San Nicola eleggeva come Priore P. Giovanni Distante, che ufficialmente venne insediato come Rettore il 16 gennaio 1994.
Nato a Francavilla Fontana (BR) il 28/6/1949, dopo aver completato il curriculum istituzionale presso l'Università di Friburgo (Svizzera) con la licenza in teologia, venne ordinato sacerdote nel 1974. Dopo una breve esperienza pastorale presso la comunità di Sant'Antonio a Posillipo (NA) prima, e poi presso la comunità del Rosario in Bari, riprese gli studi per seguire dei corsi presso l'Institut Catholique di Parigi, studi che già segnavano la sua scelta apostolica in prospettiva ecumenica.
Trasferito al convento San Nicola nel 1981, si inserì immediatamente in quella impresa ecumenica che la Basilica di San Nicola pro-muoveva ed esprimeva: tra le altre, per undici lunghi anni fu anche Segretario dell'Istituto di Teologia Ecumenica e Direttore del Centro Ecumenico, fondando la rivista "O Odigos".
Il rettorato di p. Distante, come si può de-durre dal discorso pronunciato in occasione della presa di possesso dell'ufficio di Rettore, mirò essenzialmente a due obiettivi: la realizzazione della "Cittadella Nicolaiana", progetto ereditato sia dal p. Bova, che ne ebbe l'idea nel 1986, che dal p. Manna, e la celebrazione del IX centenario del Concilio di Bari (1098-1998).
Queste due scadenze contribuirono, ciascuna a suo modo, ad intensificare i rapporti tra la Basilica, la città e il mondo orientale. L'idea di fondo che animò il p. Distante nella realizzazione di queste due imprese era costituita da una sua precisa convinzione, secondo la quale la Basilica ha un ruolo di primo piano nell'area mediterranea.
Questi gli altri eventi che meritano di essere segnalati nel corso del rettorato di P. Distante: la celebrazione dell’VIII centenario della dedicazione della Basilica superiore nel 1997, e nel contesto dei pellegrinaggi che ogni anno a maggio giungono a Bari, la Peregrinatio della statua di san Nicola in Abruzzo e Molise, avvenuta dal 21 al 31 gennaio 1999.
Alla fine del suo mandato, p. Distante raggiungeva la città di Lecce per dare compimento all'istituzione di una base domenicana in quella città.
Il 6 dicembre 1999 s'insediava come Rettore, fr. Giovanni Matera. Nato a Gravina in Puglia (BA) il 23/4/1968, dopo aver compiuto gli studi filosofico-teologici a Roma e a Friburgo (Svizzera), venne ordinato sacerdote il 17 settembre 1994. Nominato Segretario di Provincia nel 1997, ha insegnato filosofia nello Studium dei Domenicani di Madonna dell'Arco (NA) e presso l'Istituto di Teologia Ecumenica in Bari.
Volendo definire le sue linee programmatiche, possiamo ravvisarle in un progetto di continuità ideale di servizio e dedizione di una comunità domenicana secondo le specifiche finalità del nostro Ordine, come la predicazione, un impegno sempre maggiore per l'Istituto di Teologia Ecumenica, l'incremento del culto nicolaiano nel mondo, unitamente alla collaborazione con le varie istituzioni della città.
In questo contesto vanno visti i suoi due viaggi in Russia, effettuati nell'anno 2001, per un incontro col Patriarca di Mosca Alessio II: il primo, accompagnato dal p. Gerardo Cioffari; il secondo, effettuato con una piccola delegazione, guidata dal Sindaco di Bari, dott. Simeone di Cagno Abbrescia.
L'evento principale che ha caratterizzato maggiormente il suo governo è stato la celebrazione del grande giubileo del 2000, evento che ha visto anche il coinvolgimento di tutta la comunità nicolaiana nell'assicurare un servizio quanto mai impegnato di ministero in Basilica.
Dal 2005 al 2011 l’l’ufficio di Rettore, è stato ricoperto nuovamente da P. Damiano Bova.
Dal 2011 al 2014 l’l’ufficio di Rettore, è stato ricoperto da P. Lorenzo Lorusso.
Dal 2014 l’l’ufficio di Rettore è ricoperto da P. Ciro Capotosto.
Dal 2017 l’l’ufficio di Rettore è ricoperto da P. Giovanni Distante.