Portale dei leoni

Con la Porta dei Leoni, in prossimità della Torre delle Milizie, siamo di fronte ad un complesso scultoreo particolarmente interessante. I motivi agricoli, come la mietitura e la vendemmia, si fondono con quelli liturgici. Dovrebbe risalire alla fine dell’XI secolo o ai primissimi anni del XII, come sembra indicare la dinamica scena di guerra contenuta nella fascia interna dell’arco superiore.
Vale la pena osservare che nel 1098, dopo la strepitosa vittoria contro Kerbogha, il normanno Boemondo mandò in dono alla Basilica la lussuosa tenda di questi, e che pochi giorni dopo (3 giugno) entrava da conquistatore in Antiochia. La conquista di una città o di un castello raffigurata nella Porta dei Leoni potrebbe ricordare proprio quell’avvenimento (mentre l’analogo Portale della Pescheria a Modena ricorda i Cavalieri della Tavola Rotonda).
Tale interpretazione si armonizza con le conclusioni di A. Kingsley Porter (Bari, Modena and St-Gilles). D’altra parte, l’influenza di Bari su Modena fu ugualmente forte. Le nuove forme architettoniche introdotte a Modena, e che poi costituirono una rivoluzione nello stile lombardo sono derivate dalla Basilica pugliese.                                                          
Lateralmente al portale dei leoni vi sono due sarcofaghi. È probabile, che quello di destra fosse la sepoltura originale di Roberto da Bari (1275 circa), quando ancora non era permesso seppellire i cadaveri all’interno della chiesa. La sua sepoltura fu più tardi trasferita all’interno, sotto il pavimento della navata di sinistra.