Entrando in Basilica, dalla navata centrale si ha una visione delle gallerie superiori, dette matronei, che convogliano lo sguardo verso l’arcone di separazione (detto anche iconostasi), oltre il quale troneggia il bellissimo ciborio. L’impressione è quella di un tempio possente, ma senza decorazione. In realtà, la decorazione c’è stata per molti secoli, ma è stata rimossa durante i grandi restauri (1925-1934). In quell’occasione furono demolite tutte le sfarzose cappelle laterali chiudendole con una parete, creando di conseguenza spazi vuoti sotto le arcate esterne. Sono scomparsi quindi lo sfarzo e i colori barocchi, e sono stati ricuperati la maestosità e la sobrietà del romanico.
La Basilica è a tre navate divise da dodici colonne di granito bigio di m. 0,79 di diametro. La lunghezza di ciascuna navata è di m. 58, la larghezza è diversa: la navata centrale è di m. 26, mentre le laterali sono di m. 9. Sull’abaco scorniciato poggia l’arco a sesto tondo che collega una colonna all’altra. È questa serie di archi a reggere i matronei, vale a dire i corridoi laterali al di sopra delle navate laterali.
La struttura, già possente di per sé, appare ancor più massiccia grazie ai tre arconi che attraversano da una parte all’altra la navata centrale. Furono costruiti nel Quattrocento allo scopo di rinforzare la Basilica, messa in pericolo dal forte terremoto del 1456.