Un anno in compagnia dei padri conciliari

 

Cari amici,
come già da qualche anno, ho il piacere di presentarvi anche per il 2012-13 il programma delle attività spirituali e culturali del Centro Ecumenico 'p. Salvatore Manna'. Il modulo, già collaudato vede l'affiancarsi di momenti di preghiera a momenti di approfondimento teologico della Tradizione cristiana. Quest'anno ad ispirare la nostra proposta è stato l'invito del santo padre Benedetto XVI a proporre una riflessione sul Concilio ecumenico Vaticano II in occasione dei 50 anni della sua apertura. La lettera apostolica in forma di motu proprio Porta fidei - che indice l'anno della fede - ci invita comprendere ed approfondire i testi del Concilio come tesoro a cui continuare ad attingere ed in modo particolare come «sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre» (PF 5). Abbiamo già avuto modo di introdurre tale invito nell'editoriale del precedente numero di questa rivista. In questa sede vi presentiamo l'itinerario teologico spirituale che da esso prende spunto.

 

Lectiones patrum
 

    La proposta di riflessione teologico-patristica delle Lectiones patrum che accompagna il nostro anno non potrà non incominciare ad occuparsi del concetto di Concilio: di quale sia stato il suo valore e la sua straordinaria valenza all'interno della riflessione della Chiesa primitiva. È lecito chiedersi ed approfondire cosa abbia portato i padri della nostra fede ad utilizzare uno strumento così particolare per affrontare le più delicate e profonde questioni della fede. Le risposte a tali domande sono talmente importanti e fondanti la fede ecclesiale da determinare la formulazione del credo che ancora oggi recitiamo. Per questo motivo i primi 4 incontri saranno dedicati all'approfondimento dei primi 4 concili fondamentali: Nicea (325), Costantinopoli (381), Efeso (431) e Calcedonia (451). In essi la Chiesa definisce - con l'assistenza dello Spirito Santo - il dogma della umanità e divinità di Cristo, l'unità e trinità della natura divina nelle sue tre Persone ed il mistero della maternità divina di Maria.

    Tale approfondimento patristico diviene preparazione alla comprensione - nei contenuti e nel metodo - del Concilio ecumenico Vaticano II. Prima, tuttavia, di passare all'esplorazione di quest'ultimo non avremmo potuto tacere una seconda ricorrenza particolarmente significativa per lo sviluppo della religione cristiana e dell'attuale civiltà europea. Ci riferiamo al 1700° anniversario dell'Editto di Milano, col quale l'imperatore Costantino proclamava - nel 313 d. C. - la tolleranza religiosa per la professione della fede cristiana. Riflettere su questo evento a tanti anni di distanza ci aiuterà a comprendere non solo il valore storico di una decisione che ha favorito lo sviluppo sereno della fede cristiana, ma anche l'importanza della tolleranza e della pacifica coesistenza di uomini di fedi diverse. Esso potrebbe essere prospettiva illuminante per cogliere qualcosa anche della vita cristiana nell'Europa e nel mondo di oggi. 

    L'ultima parte dell'itinerario teologico-patristico proposto si incentrerà sul Concilio Ecumenico Vaticano II. L'invito del santo padre ad annunciare la fede con nuovo zelo parte certamente dai testi sacri, ma anche dalla loro attualizzazione che la Chiesa ne fa. I documenti del Concilio Vaticano II sono «gli strumenti essenziali che ci indicano in modo autentico ciò che la Chiesa crede a partire dalla Parola di Dio» (Benedetto XVI, Omelia per la messa crismale, 5 aprile 2012). Per questo la nostra riflessione, dopo aver cercato di inquadrare il movimento teologico che ha portato agli scritti del Vaticano II - si incentrerà sulle 4 fondamentali costituzioni dogmatiche che costituiscono l'ossatura teologica del Concilio e terminerà con un'approfondimento sull'Unitatis redintegratio. Tale decreto esprime in maniera forte come compito del Concilio quello di «promuovere il ristabilimento dell'unità tra tutti i cristiani». Anche se di minor rilievo rispetto alle costituzioni dogmatiche, esso non poteva tuttavia mancare sia per la finalità ecumenica che il Centro ecumenico si propone, sia per la novità che il Concilio ha apportato in seno all'orientamento cristiano intraecclesiale.

    Le Lectiones patrum si terranno orientativamente il secondo e quarto sabato del mese alle ore 19.30.

 

Veglie ecumeniche

 

    Accanto al percorso di approfondimento teologico si situa l'impegno di preghiera proposto dal Centro ecumenico, volto ad alimentare quell'ecumenismo spirituale, che sostiene il cammino verso l'unità visibile della Chiesa. Come negli anni passati tale impegno è stato pensato in relazione con i temi delle lectiones patrum. Un modo questo per esprimere l'unità di intenti nella molteplicità di iniziative. Esso, inoltre, vuole essere guida unificante di preghiera - oltre che di riflessione teologica - per coloro che generosamente intendono assumere questo impegno all'interno della Chiesa. Per tale motivo anche le veglie ecumeniche nei loro temi portanti rifletteranno le tematiche esposte nel Concilio Vaticano II. La divino-umanità del Cristo, l'assistenza dello Spirito Santo nel cammino della Chiesa, l'azione di Cristo nella liturgia, la sua presenza nella parola ispirata come il ruolo e la responsabilità dell'uomo nell'universo creato sono espressioni di quanto il Concilio ha inteso comunicare all'uomo contemporaneo. Esse, come sempre, saranno spunto per una preghiera guidata da esponenti di diverse confessioni cristiane che tenteranno di riunirsi per pregare insieme l'unico Cristo, capo dell'unica Chiesa. Le veglie ecumeniche si terranno a scadenza mensile, orientativamente il terzo giovedì del mese.

Fr. Emmanuel Albano