Il legno della Croce

Il Legno della Croce è conservato nella grande Croce angioina, di eccezionale valore sia artistico che devozionale. Il pezzetto del legno della croce si conserva in un reliquiario con antica iscrizione greca (IX-X secolo), incastonato nella Croce angioina del XIII secolo. La preziosa reliquia era stata acquistata nel 1239 da S. Luigi, re di Francia, dall’imperatore latino di Costantinopoli, Baldovino, bisognoso di denaro. Il pezzetto che si conserva in Basilica proviene proprio da quella reliquia. Nei libri liturgici che Carlo II inviò in dono alla Basilica (1296) è riservato un grande spazio all’ufficio divino in onore del Legno della Croce. La reliquia è ovviamente ben documentata negli antichi inventari della Basilica. Il reliquiario è quello originale del 1301, ad eccezione delle numerose pietre preziose prese dai Francesi nella spoliazione del Tesoro nel 1799, sostituite con pietre false nel 1873 quando fu rifatta la Cappella del Tesoro.

La croce angioina sotto certi aspetti è la reliquia più preziosa grazie alla sua antichità. In essa confluiscono due momenti della religiosità, quella costantinopolitana e quella angioina. All’interno, infatti, proprio all’incrocio dei due bracci è incastonato un reliquiario greco del IX-X secolo contenente un pezzo del legno della croce. Colui che lo realizzò vi appose questa iscrizione: Proteggi e salva me, o legno della croce, che con fede ho voluto che a lungo fossi custodito in questo astuccio di ar­gento e di gemme. A che secolo risalga la reliquia è difficile dire, ma è certo che era una delle più antiche conservate a Costantinopoli fino a che i Franchi nel 1204 non le prelevarono e portarono con sé in Francia. Quando Carlo II d’Angiò decise che S. Nicola doveva essere la sua cappella regia volle accompagnare questa decisione giuridica con doni che adeguassero la Basilica a quella dignità. Ereditata forse dal padre Carlo I d’Angiò (fratello di S. Luigi IX), egli donò questa preziosa reliquia facendola ricoprire con una croce bella e ricca di pietre preziose.