L’altare d’argento che si trova nel transetto di destra della Basilica ha una preistoria che risale al 1319. In quell’anno infatti fu donato, con tutte le decorazioni argentee, dallo zar di Serbia Uroš II Milutin, andando a coprire la tomba del Santo nella cripta. Per i mutati gusti artistici, nel 1684 la Basilica commissionò a due artisti napoletani (Domenico Marinelli ed Ennio Avitabile) il rifacimento dell’altare. Fu così completamente fuso con altra suppellettile sacra e rifatto in stile barocco. Si è così perduto un capolavoro slavo-bizantino e se ne è creato uno barocco. Tutt’intorno vi sono scene della vita del Santo. Dopo i restauri del 1957 l'’ltare non fu ricollocato sulla tomba di S. Nicola, ma trasferito nell'abside di destra della Basilica superiore.