L'ebreo e il cristiano

Che S. Nicola si trovi bene nel mondo dei mercanti e del denaro non significa però che il concetto dell'onestà finisca in ombra, al contrario. Molto forte era nel me­dioevo l'immagine di S. Nicola protettore degli onesti e castigatore dei disonesti, senza badare alla fede in questione. La cosa principale nel­l'uomo è che segua la sua coscienza e che tratti il prossimo con carità cristiana. In questo spirito e in questo contesto nacque il seguente rac­conto.
C'era una volta un uomo di fede cristiana che, caduto in povertà, era andato a chiedere una somma di denaro in prestito ad un. Non avendo che cosa dare in pegno, convinse l'ebreo della sua buona fede giurando, su un'immagine di S. Nicola, che a tempo dovuto avrebbe pa­gato il debito. A suo tempo però non volle pagare, dicendo che aveva già saldato il debito. Andato dinanzi al giudice, fu chiesto al cristiano di giurare. Questi, che aveva nascosto il denaro nel bastone, chiese all'e­breo di reggerglielo mentre giurava, e dichiarò di avergli dato anche di più. Egli giocava sul fatto che mentre giurava, il denaro (nel bastone) era effettivamente nelle mani dell'ebreo. Assolto, il cristiano riprese il suo bastone. Ma la giustizia divina non tardò ad arrivare.
Sulla via del ritorno si stese sul ciglio della strada e si addormentò. Un uomo che stava guidando un carro non riuscì a tenere bene la strada e il carro sbandò, investendo il cristiano addormentato, uccidendolo. Sparsasi la voce, molti accorsero a vedere la disgrazia, come sempre ac­cade in questi casi. Anche l'ebreo, preso da curiosità, vi si recò e, men­tre guardava il povero disgraziato morto, gli sembrò di riconoscerlo. Fu poi certo che era il suo debitore quando vide il bastone spezzato e... tante monete per terra. Preso da compassione per quell'infelice che ave­va pagato a caro prezzo la sua disonesta furbizia, invece di prendere le monete, pregò S. Nicola di resuscitarlo. Appena vide che il corpo ri­prendeva vita, non pensò più al denaro, ma si fece cristiano e si bat­tezzò.