Sadkò e il Re del mare
Se in Russia S. Nicola è il difensore dei contadini, lo è altrettanto dei naviganti, come dimostra la fiaba di Sadkò, che ha ispirato musicisti come Rimskij Korsakov e Prokofev.
Nella gloriosa città di Novgorod viveva un cantastorie che si chiamava Sadkò, il quale si guadagnava da vivere andando a suonare la sua gusla (una specie di chitarra) ai banchetti dei ricchi. Venne il tempo che veniva chiamato poco, cominciando ad avvertire le fitte della povertà. Un giorno mentre suonava la sua malinconia sulle rive del lago Ilmen, dalle acque uscì maestoso il Re del Mare: Ehi tu, Sadkò, voglio ricompensarti per questa tua melodia. Torna in città e scommetti la tua testa che in questo lago c'è un pesce d'oro. Sadkò obbedì, e tre mercanti accettarono la sua scommessa. Agli occhi di tutti dalle acque del lago apparve per tre volte un pesce d'oro. Ormai ricco, il giovane cominciò a mercanteggiare, diventando sempre più ricco. Col vizio delle scommesse affermò di poter comprare tutto ciò che passava da Novgorod. Un giorno però non ci riuscì, e con la perdita della scommessa riuscì soltanto ad allestire alcuni vascelli e tornare sul mare. Una tempesta però colse la sua flottiglia, ed egli cominciò a gettare in mare tante cose per calmare l'ira del Re del Mare. Ma il Re del Mare voleva una viva testa, per cui gli equipaggi tirarono a sorte, ed uscì proprio il suo nome. Gettato in acqua, si risvegliò negli abissi. Ed ecco il Re del Mare: Ehi tu Sadkò, hai tanto navigato senza mai pagarmi tributi, in cambio suonami la gusla. Al suono di quello strumento, le acque in superficie si mossero formando enormi e violente onde e le navi che passavano, affondavano.
Allora tutti i naviganti cominciarono a pregare S. Nicola, invitandolo a sconfiggere o almeno calmare il Re del Mare. E Nicola sprofondò anch'egli negli abissi. Sadkò si vide apostrofare da questo vecchietto dai capelli bianchi: Ehi tu, Sadkò di Novgorod, non suonare più la tua gusla! E il giovane: Non posso obbedirti, me l'ha comandato il Re del Mare. E Nicola: Fatti furbo. Spezza corde e cavicchi, e dici che non puoi suonare più. E Sadkò: Ma così rischio di restare per sempre quaggiù!. Al che il santo protettore dei naviganti rispose: Il rischio c'è, perché il Re del mare ti tenderà una trappola. Farà sfilare davanti a te trecento belle fanciulle. Tu dici che non hai scelto nessuna di esse. Lascia passare anche le seconde trecento. Fra le terze trecento scegli l'ultima, una fanciulla di Cernava. Sposala, ma non avere rapporto carnale con essa nell'azzurro mare, altrimenti ci resti per sempre. Sadkò fece come S. Nicola gli aveva detto, e si ritrovò festeggiato da tutti nella città di Novgorod. La sua guardia lo circondò d'affetto ed egli, grato al santo, fece costruire la bella cattedrale di S. Nicola di Moíajsk, il santo difensore della città e dei fedeli suoi devoti.
Nella gloriosa città di Novgorod viveva un cantastorie che si chiamava Sadkò, il quale si guadagnava da vivere andando a suonare la sua gusla (una specie di chitarra) ai banchetti dei ricchi. Venne il tempo che veniva chiamato poco, cominciando ad avvertire le fitte della povertà. Un giorno mentre suonava la sua malinconia sulle rive del lago Ilmen, dalle acque uscì maestoso il Re del Mare: Ehi tu, Sadkò, voglio ricompensarti per questa tua melodia. Torna in città e scommetti la tua testa che in questo lago c'è un pesce d'oro. Sadkò obbedì, e tre mercanti accettarono la sua scommessa. Agli occhi di tutti dalle acque del lago apparve per tre volte un pesce d'oro. Ormai ricco, il giovane cominciò a mercanteggiare, diventando sempre più ricco. Col vizio delle scommesse affermò di poter comprare tutto ciò che passava da Novgorod. Un giorno però non ci riuscì, e con la perdita della scommessa riuscì soltanto ad allestire alcuni vascelli e tornare sul mare. Una tempesta però colse la sua flottiglia, ed egli cominciò a gettare in mare tante cose per calmare l'ira del Re del Mare. Ma il Re del Mare voleva una viva testa, per cui gli equipaggi tirarono a sorte, ed uscì proprio il suo nome. Gettato in acqua, si risvegliò negli abissi. Ed ecco il Re del Mare: Ehi tu Sadkò, hai tanto navigato senza mai pagarmi tributi, in cambio suonami la gusla. Al suono di quello strumento, le acque in superficie si mossero formando enormi e violente onde e le navi che passavano, affondavano.
Allora tutti i naviganti cominciarono a pregare S. Nicola, invitandolo a sconfiggere o almeno calmare il Re del Mare. E Nicola sprofondò anch'egli negli abissi. Sadkò si vide apostrofare da questo vecchietto dai capelli bianchi: Ehi tu, Sadkò di Novgorod, non suonare più la tua gusla! E il giovane: Non posso obbedirti, me l'ha comandato il Re del Mare. E Nicola: Fatti furbo. Spezza corde e cavicchi, e dici che non puoi suonare più. E Sadkò: Ma così rischio di restare per sempre quaggiù!. Al che il santo protettore dei naviganti rispose: Il rischio c'è, perché il Re del mare ti tenderà una trappola. Farà sfilare davanti a te trecento belle fanciulle. Tu dici che non hai scelto nessuna di esse. Lascia passare anche le seconde trecento. Fra le terze trecento scegli l'ultima, una fanciulla di Cernava. Sposala, ma non avere rapporto carnale con essa nell'azzurro mare, altrimenti ci resti per sempre. Sadkò fece come S. Nicola gli aveva detto, e si ritrovò festeggiato da tutti nella città di Novgorod. La sua guardia lo circondò d'affetto ed egli, grato al santo, fece costruire la bella cattedrale di S. Nicola di Moíajsk, il santo difensore della città e dei fedeli suoi devoti.